Rassegna stampaRiassumete Dante De Angelis!Rassegna stampa
sul licenziamento di Dante,
e degli altri ferrovieri.

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27 ottobre 2009

6 ottobre '8

17 settembre '08

15 settembre '08

11 settembre '08

9 settembre '08

4 settembre '08

3 settembre '08

29 agosto '08

28 agosto '08

24 agosto '08

21 agosto '08

20 agosto '08

18 agosto '08

17 agosto '08

16 agosto '08

15 agosto '08

14 agosto '08

Riceviamo dalla CUB Trasporti
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Ferrovieri
- GENOVA: GRAVE PROVOCAZIONE NEI CONFRONTI DEI FERROVIERI.
Il licenziamento di otto operai dell’Officina Manutenzione Locomotive di Genova è l’ultimo inquietante atto effettuato dalla dirigenza ferroviaria.
Circa un mese fa due ETR, i fiori all’occhiello della flotta ferroviaria, a distanza di circa una settimana incappavano in una rottura del sistema di aggancio fra vetture: la medesima dirigenza si affrettava ad affermare che le rotture sono avvenute non per problemi di manutenzione, ma per errori dei macchinisti che guidavano i due convogli. Anzi, di fronte a dei comunicati stampa degli RLS che ponevano in dubbio quanto affermato dalla dirigenza, una pesante contestazione disciplinare è sta inviata ad uno di questi, un macchinista di Roma...leggi tutto e scarica il volantino...

13 agosto '08

Un articolo de "il manifesto" del 13 agosto 2008
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FERROVIE - Timbra per i colleghi. Licenziati in otto. Sindacati in rivolta.
(Sara Farolfi - ROMA)
Quando si dice, più realista del re. Trenitalia ha licenziato in tronco otto dipendenti, scoperti mentre si facevano timbrare il cartellino da un collega. Il fatto è avvenuto lo scorso 14 luglio a Genova, dei licenziamenti ha dato notizia ieri il Corriere mercantile, e ora la Cgil genovese, che parla di «provvedimenti del tutto sproporzionati», annuncia di avere già impugnato i licenziamenti davanti al tribunale del lavoro.
Si tratta di otto addetti alla riparazione motori (cinque operai specializzati e tre apprendisti a tempo determinato). Secondo la ricostruzione dei colleghi e del sindacato, il 14 luglio scorso, terminato il normale turno di lavoro (dalle 8 alle 16) nel quartiere genovese di san Fruttuoso, accettano di fermarsi per un intervento di manutenzione fuori programma. «Fino alle 18, come risulta dal verbale di riconsegna del locomotore riparato», è la ricostruzione di Fabrizio Castellani della Filt Cgil di Genova. E' a quel punto che sette di loro, decidono di lasciare i tesserini al collega con l'incarico di timbrarli. Una manciata di minuti prima della fine regolare dell'orario di lavoro - dicono loro - per correre negli spogliatoi e riuscire a prendere il treno di ritorno a casa. Il tutto cade però sotto gli occhi del caporeparto che seduta stante sequestra i tesserini e avvisa la direzione Trenitalia. Ieri, la notizia degli otto licenziamenti. In tronco.
Secondo le Ferrovie, «la grave violazione accertata rappresenta una palese rottura del rapporto di fiducia che deve intercorrere tra datore di lavoro e dipendente», ragione per cui «l'azienda ha provveduto, in conformità con il contratto, ad adottare la sanzione disciplinare prevista». Ma la Filt genovese annunciaNo all'Agente Solo di avere già impugnato i licenziamenti davanti al tribunale del lavoro. «Gli otto ferrovieri hanno commesso una leggerezza, ma il provvedimento è del tutto sproporzionato», spiega Castellani: «Per una cosa di questo genere il contratto prevede una sanzione che, se applicata con durezza, può raggiungere al massimo i 5 o 6 giorni di sospensione». «I lavoratori colpiti dal provvedimento non hanno compiuto alcuna frode - aggiunge la Fit Cisl - perchè l'emolumento per la prestazione straordinaria è legato alla certificazione della consegna dei locomotori riparati e non all'orario riportato sul cartellino timbrato».
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Un nostro commento
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A Genova (e poi, dove?) licenziamenti ad orologeria.
Scriviamo mentre la stampa - con poche eccezioni - gongola ed addita - col plauso di molti lettori (basta frequentare gli appositi forum creati in internet) gli otto ferrovieri di Genova praticamente come esempi da aborrire e, quindi, da usare come monito verso tutti gli altri. Insomma, colpirne otto per licenziarne 100 e passa! A rendere la situazione ancor più surreale ci sono gli interventi degli incauti sindacalisti, spintisi a condannare - di fatto, rivelando come incontestabile l'evento che ha scatenato i licenziamenti - i lavoratori ma chiedendo per loro, nel contempo, la "clemenza del padrone".
In questo mondo capovolto, in questa Italia sommersa dalle false emergenze fattesi norma e senso comune, nessuno deve salvarsi dagli strali di chi prima determina le condizioni del lavoro non su basi di civiltà (meno rischi, meno fatica, meno dolore) ma traguardando gli interessi estremi, che disegnano un'economia tornata a connotarsi di caratteri pre-novecenteschi, nella quale riconquistano il loro spazio-speranza anche i piccoli scuscià, rigorosamente rom.
Da questo quadro non poteva che conseguire la risposta sindacale (per tornare ai nostri otto "sommersi") che in molti s'aspettavano: quasi un senso di vergogna, non la riflessione su cosa saremo (siamo) costretti a diventare se non sapremo darci completamente alle esigenze della propaganda politica che, alle pagine dei giornali ed alle tivù lascia che si plasmino modelli nei quali staremo stretti anche se timbreremo il nostro giornaliero cartellino un'ora dopo l'ora fissata dal contratto di lavoro!
Cosicchè stare dalla parte dei lavoratori diventa l'onta della collusione o, peggio, dell'istigazione a delinquere! Correremo questo rischio. E voi? Ditelo al nostro blog!

12 agosto '08

(Adnkronos) - La Procura di Milano ha aperto un'inchiesta contro ignoti,
con l'ipotesi di disastro colposo, per i due episodi degli 'Eurostar spezzati' che si sono verificati a Milano il 18 e il 21 luglio scorso. Incidenti che sarebbero dovuti alla rottura dei ganci che tenevano unite le carrozze dei treni vuoti in manovra tra la Stazione Centrale e il deposito Martesana. Episodi che non avrebbero messo in pericolo l'incolumita' dei passeggeri, ma sui cui ora indaga la Procura su segnalazione della polizia ferroviaria. L'inchiesta, su incarico del procuratore Manlio Minale, e' stata affidata al pm Giulio Benedetti. Al momento sono stati sequestrati i 'tensori', ganci che tengono unite le carrozze, ed e' stata affidata a un professore del Politecnico di Milano una consulenza per far luce sulle cause della rottura.

9 agosto '08

SICUREZZA E MANUTENZIONE
Un articolo de "il manifesto" del 9 agosto 2008
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La denuncia di 15 delegati per la sicurezza, in una lettera al ministro dei trasporti, all'azienda e ai sindacati.
E tre. Ancora un treno (merci, questa volta) che si spezza come un grissino. Il terzo, in un mese. Non in stazione, come accaduto per due volte a Milano il 14 e il 22 luglio scorsi, ma nel mezzo di una galleria nei pressi di Salerno. Il fatto, che risale al 29 luglio scorso, è stato denunciato ieri da 15 rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (rls), in una lettera indirizzata al ministro dei trasporti, Altero Matteoli, all'amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti e ai sindacati.
Il 14 e il 22 luglio scorso a spezzarsi, a Milano, erano stati sempre due Eurostar (vuoti), nel breve tragitto che porta dai binari della stazione centrale a una vicina officina. Le polemiche erano state accese: i ferrovieri e i sindacati di base a denunciare il cattivo funzionamento dei treni, e le Fs a puntare il dito contro «la mancata osservanza delle procedure operative da parte del personale», e a ribadire comunque che fatti del genere mai sarebbero potuti avvenire in marcia. Invece, il treno che si è spezzato il 29 luglio era in marcia eccome. Fortunatamente, grazie al cosiddetto 'freno continuo', le due parti si sono fermate automaticamente, bloccando solo la circolazione e senza conseguenze sulla sicurezza. «Negli ultimi mesi - scrivono i delegati nella lettera - abbiamo segnalato all'azienda diversi problemi riguardanti gli Etr e relativi anche a manutenzione, controlli e usura. Non abbiamo ricevuto ancora alcuna chiamata dai vertici». Dopo la denuncia dei due episodi milanesi da parte dei delegati dell'Assemblea nazionale dei ferrovieri (appartenenti diverse sigle sindacali), Trenitalia aveva minacciato querele. Qualche giorno più tardi una contestazione disciplinare è arrivata a Dante De Angelis, macchinista e rls. Un atto «che ha il sapore di un gesto intimidatorio nei confronti di chi si è fatto portavoce delle preoccupazioni di tutti noi», scrivono i delegati: «Come lavoratori e delegati abbiamo il dovere di vagliare ogni ipotesi, anche quella dell'usura o del deficit di manutenzione e progettazione. Si parla tanto di sicurezza sui treni e sul lavoro, ma abbiamo la sensazione che chi sui treni non ci lavora non abbia la percezione delle reali condizioni in cui sono».
La responsabilità - dicono - non può essere sempre addebitata all'errore umano dell'ultimo operatore. «E' della cabina di comando, dal momento che gli Etr 500 possiedono comandi completamente elettronici, ed è inaccettabile che, anche in presenza di un errore di manovra o una disattenzione, possa accadere quello che è successo». «Nè possiamo accettare - concludono - che invece di prendere in seria considerazione le segnalazioni degli rls, la risposta aziendale resti elusiva nel merito e minacciosa nel metodo». E sempre a proposito di ferrovie, ieri si è verificato un altro fatto inquietante. Un operaio di 37 anni è rimasto gravemente ferito in un'azienda siderurgica a Potenza, investito da un convoglio merci fuori controllo che ha imboccato l'ingresso dello stabilimento siderurgico, finendo su alcuni vagoni fermi nel piazzale dell'azienda.
(Sara Farolfi)

8 agosto '08

SICUREZZA E MANUTENZIONE. 15 RLS SCRIVONO AL MINISTRO, A MORETTI E AI SINDACATI:
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Al Ministro dei Trasporti, Altero Matteoli (fax 06.44124346)
All’AD delle FS, Mauro Moretti (fax 06.44104658)
P.zza della Croce Rossa, 1
00161 Roma E, p.c. Alle Segreterie nazionali
Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fast, Orsa CUb, SdL
Onorevole Ministro, egregio amministratore delegato,
siamo un gruppo di lavoratori di Trenitalia, Rappresentanti per la Sicurezza, (RLS) giunti alla determinazione di scriverVi a seguito dei numerosi e gravi inconvenienti avvenuti negli ultimi mesi che hanno evidenziato seri problemi di sicurezza nel trasporto ferroviario.
Una delle questioni più spinose resta quella delle “porte killer” dei treni che continuano a causare incidenti, spesso con danni alle persone, qualche volta, purtroppo, addirittura con esiti tragici per i viaggiatori e ferrovieri.
Altro tema rilevante è la situazione degli ETR, interessati recentemente da inconvenienti potenzialmente molto gravi, come la perdita del tetto di una locomotiva in velocità al treno 9437 sulla direttissima Roma Firenze il 5 aprile scorso, la vicenda dell'Eurostar 9427 Milano-Roma spezzatosi in due tronconi la mattina del 14 luglio pochi minuti prima di entrare in servizio e quella, del tutto analoga, dell’Eurostar 9452 la sera del 22, subito dopo la fine del servizio. Fatti che solo per circostanze fortuite non hanno causato conseguenze ben più gravi.
La mattina del 29 luglio, in galleria nei pressi di Salerno si è spezzato ancora un treno, fortunatamente merci. Seppur le due parti grazie al “freno continuo” si sono fermate autonomamente bloccando “solo” la circolazione, senza compromettere la sicurezza, si è dimostrato che - contrariamente a quanto dichiarato nei giorni scorsi dall’azienda a seguito degli episodi di Milano - i treni possono purtroppo spezzarsi anche in marcia in presenza di sollecitazioni improprie e problemi agli organi di aggancio e/o del freno.
Negli ultimi mesi, abbiamo messo in evidenza e segnalato all'azienda, a tutti i livelli, dall'amministratore delegato ai dirigenti territoriali, questi problemi riguardanti gli Etr e relativi anche a manutenzione, controlli sulla manutenzione e usura. Purtroppo non abbiamo ancora ricevuto alcuna chiamata dai vertici aziendali, ma confidiamo che nei prossimi giorni ci spieghino cosa sta succedendo a questi treni che, utilizzati al massimo del servizio, sono oltremodo sfruttati e necessiterebbero quindi di un supplemento di attenzione.
L'ultima volta che siamo riusciti a strappare con i denti una riunione su questi temi con i dirigenti, infatti, è stato per una serie di incidenti ai motori ed agli organi meccanici dei pendolini 480; ma solo a seguito dell’iniziativa di autotutela di riduzione di velocità e dell’intervento dell’Autorità Giudiziaria.
Con riferimento agli ETR spezzati nella stazione di Milano non possiamo accettare che la responsabilità sia scaricata, come al solito, su un errore umano dell'ultimo operatore, cioè il macchinista. Essa è della cabina di comando e di responsabilità poiché gli Etr 500 possiedono comandi completamente elettronici ed è inaccettabile che, anche in presenza di un errore di manovra o una disattenzione, possa accadere quello che è successo: lo affermiamo sulla base della nostra conoscenza diretta del lavoro sui treni. Noi abbiamo il dovere di vagliare ogni ipotesi anche quella dell’usura o del deficit di manutenzione o di progettazione. Se come dichiarato dall’azienda, l’unica causa sarebbe stata la frenatura d’urgenza comandata dall’apparecchiatura di sicurezza SCMT della locomotiva di coda si porrebbero inquietanti interrogativi sulla funzione stessa di queste nuove apparecchiature inserite su treni già in esercizio senza verificarne preventivamente la compatibilità.
C'è amarezza nella categoria perché si parla tanto di sicurezza sui treni e sul lavoro, ma abbiamo la sensazione che chi sui treni non ci lavora, non abbia la percezione della reali condizioni in cui sono. Noi cerchiamo sempre prima un approccio collaborativo con l'azienda, ma quando i dirigenti non rispondono alle nostre richieste, siamo costretti a fare segnalazioni agli Organismi di vigilanza, alle procure e all'opinione pubblica, come è avvenuto per le 'porte killer'.
In ogni caso non possiamo tollerare che, invece di prendere in seria considerazione le segnalazioni dei RLS ed affrontare i problemi, la risposta aziendale sia elusiva nel merito e minacciosa nel metodo. Anche tenuto conto dell’incomprensibile rinvio a data da destinarsi dell’incontro sindacale programmato proprio sul tema dei treni spezzati.
La contestazione disciplinare emessa per le dichiarazioni del RLS riguardo agli spezzamenti degli ETR a Milano, ha tutto il sapore di un atto intimidatorio nei confronti di chi si è solo fatto portavoce del pensiero e delle convinzioni di tutti noi, così pure come quelle emesse a carico dei ferrovieri che hanno richiesto la riparazione del “controllo porte chiuse” prima della partenza.
Facciamo appello a Voi affinché possa aprirsi con i RLS, anche in Trenitalia, un dialogo costruttivo, nel rispetto dei ruoli e nell’interesse della sicurezza dei lavoratori e degli utenti di un servizio pubblico di interesse generale quale è il nostro.
Roma, 8 agosto 2008
Distinti saluti
Per i Rappresentanti per la Sicurezza dei Lavoratori:
Maurizio Barsella, Filippo Cufari, Fabio Della Lunga, Roberto De Paolis, Roberto Favretto, Maurizio Giuntini, Domenico Lo Parco, Roberto Manetti, Marco Mennitti, Agostino Nicoletta, Riccardo Panieri, Giovanni Papi, Alessandro Pellegatta, Giuseppe Pinto, Roberto Santi.

...e questa è la risposta di FS spa...
FERROVIE: FS, EPISODIO TRENO MERCI NON ASSOCIABILE A INCIDENTI EUROSTAR
Roma, 8 ago. - (Adnkronos) - «Il caso citato dagli Rls non ha alcun riferimento tecnico con gli episodi che hanno interessato 2 Etr 500 nelle settimane scorse. Anche questo caso, tuttavia, ha messo in evidenza l'efficacia del sistema del freno continuo che blocca entrambe le sezioni del treno in piena sicurezza». Lo precisano le Fs in una nota in cui aggiungono che «non essendo i due episodi associabili fra loro in alcun modo diffidano chiunque volesse utilizzare il caso per eventuali strumentalizzazioni». Adnkronos) 08-AGO-08 18:22

4 agosto '08

ETR SPEZZATI: CONTESTAZIONE DISCIPLINARE AL RLS CHE HA SEGNALATO IL PRIMO
Roma, 4 agosto 2008 – Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Cosi le Ferrovie invece di preoccuparsi del perché accadano gli incidenti e fare di tutto per prevenirli, preferiscono intimidire e punire i lavoratori che sollevano le questioni e, in particolare, i RLS che, preoccupati per la sicurezza di viaggiatori e dei ferrovieri, informano su simili fatti. Trenitalia ha inviato una contestazione disciplinare a Dante De Angelis, macchinista e RLS, in cui lo si accusa di aver detto cose “contrarie a verità” di aver“procurato allarme”, gettato “grave discredito sulla Società e la sua dirigenza” e procurato “gravi danni per cui la società si riserva di agire”, per aver segnalato il primo episodio di spezzamento dell’ETR 500 n° 1 al treno 9427, avvenuto a Milano il 14 luglio scorso mentre usciva dal deposito.
Nonostante dopo pochi giorni un episodio analogo si sia ripetuto sempre con un ETR 500, stavolta del treno 9452 mentre rientrava in Officina, e L’ad del gruppo, Mauro Moretti avesse pubblicamente riconosciuto l’esistenza di un “difetto di progettazione”, Trenitalia prosegue imperterrita nella sua politica repressiva.
Una contestazione del tutto destituita di fondamento, finalizzata a tacitare ogni voce che chiede conto di come e cosa si fa per mantenere la sicurezza dei treni.
Trenitalia si trincera dietro “l’errore umano commesso dai macchinisti”, e grida addirittura all’azione dolosa come se una banale dimenticanza dell’apparecchiatura SCMT, che ha fatto frenare il treno perché lasciata accesa e inserita, potesse essere la causa dell’incidente.
Lo spezzamento di un convoglio avviene a seguito di sollecitazioni improprie derivanti dalla combinazione di condizioni di frenatura, modalità degli agganci - che sugli ETR dovrebbero avere tutti ben serrati - stato degli organi meccanici (respingenti, tenditori, organi elastici di repulsione, ecc) che dovrebbero essere tutti sotto stretto controllo, poiché ad alta velocità e subiscono sollecitazioni più intense.
Nel frattempo il 29 luglio scorso un altro treno, il merci 58322 alle sei del mattino si è spezzato sotto la galleria S. Lucia presso Salerno per una normale frenatura.

22 luglio '08 (3)

Si spezza un altro Eurostar. Secondo incidente in pochi giorni.
Milano, 22 luglio 2008 - Questa notte ancora un Eurostar, il treno 9452, si è spezzato. E' successo sempre a Milano nel tragitto dalla stazione alle officine. La dinamica sembra la stessa dell`incidente di pochi giorni fa (quello dello scorso 14 luglio). Il gancio di un Palermo-Milano arrivato a mezzanotte e 5 minuti, ormai senza passeggeri a bordo e diretto dalla stazione Centrale al deposito Martesana, si è spezzato tra il vagone 9 e il 10 dopo che, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe scattato il freno di emergenza nella locomotiva di coda per cause ancora da accertare. A riferirlo è Ezio Gallori della rivista dei macchinisti 'Ancora in Marcia' e leader storico dei macchinisti.
"Non è possibile che in così breve tempo si siano verificati due incidenti potenzialmente così gravi; le preoccupazioni espresse pochi giorni fa dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza erano evidentemente fondate e le Ferrovie dovrebbero prenderle seriamente in considerazione, anziché minacciare quei lavoratori che, preoccupati per la sicurezza di viaggiatori e ferrovieri, informano su simili fatti".
In questo momento precisa Gallori "mi risulta che è in corso una riunione tra il dirigente del Trasporto passeggeri e le organizzazioni sindacali della Lombardia. Mi auguro che i sindacati sappiano prendere tutte le misure del caso e non tentino di far passare in sordina quanto sta accadendo".
Ma le Ferrovie dello Stato forniscono la loro versione: ''Il fatto, del tutto analogo a quello dello scorso 14 luglio, è avvenuto anche questa volta per una mancata osservanza delle procedure operative da parte del personale che, in partenza verso il deposito, ha attivato il dispositivo di sicurezza sulla locomotiva di coda mentre quella in testa iniziava a tirare''.
L'azienda, pertanto, fa sapere che ''questo non avrebbe mai potuto accadere in marcia e niente ha a che vedere con l'usura dei materiali''. In ogni caso, ''Trenitalia ha avviato, assieme alle normali inchieste tecniche, una indagine conoscitiva per verificare eventuali comportamenti dolosi''. ''Le Ferrovie - conclude la nota - diffidano chiunque dal fornire interpretazioni false e tendenziose rispetto all'episodio accaduto stanotte a Milano Centrale''.
(fonte: ilgiorno.ilsole24ore.com)

22 luglio '08

ETR SPEZZATO CONTESTATE DICHIARAZIONI DI NASSO (CGIL)
"Alla Segreteria Filt-Cgil
Sono indignato come cittadino, ferroviere ed iscritto, per quanto dichiarato dal Segretario Nasso.
In base a quali conoscenze ed a quali dati fa certe affermazioni? Se l'incidente fosse avvenuto con i passeggeri a bordo (cosa possibilissima) e magari qualcuno si trovava a passare nell'intercomunicante, cosa sarebbe successo?
O forse il Segretario Nasso non ritiene importanti le possibili e gravi conseguenze che ci sarebbero potute essere?
Cosa intende lui per sicurezza? Forse ora si capisce perchè la CGIL, come del resto, purtroppo, gli altri sindacati, non contrasta con tutte le sue forze l'agente solo! Per lei la sicurezza è un'altra cosa rispetto a come la intende chi sui treni ci lavora!
Roberto Grosso, Macchinista FS
"
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"L'ultimo caso, quello dell'Etr spezzato in due, è un preoccupante campanello d'allarme per il senatore Pd Luigi Vimercati, segretario della commissione lavori pubblici e trasporti a Palazzo Madama: «La persistente crisi di ruolo e di prospettive delle Fs si sta manifestando pericolosamente anche con un allarmante abbassamento degli standard manutentivi». Curiosamente, minimizza il neo segretario generale della Filt-Cgil, Franco Nasso: «Si è trattato di un inconveniente che non avrebbe potuto avere conseguenze in termini di sicurezza». (il anifesto del 19/7/2008)

18 luglio '08

SFIORATO DISASTRO, ETR 500 9427 MILANO-ROMA SI SPEZZA IN DUE
Roma, 18 luglio 2008 – Un episodio gravissimo, che sarebbe stato un disastro se lo spezzamento del convoglio fosse avvenuto pochi minuti dopo, in linea, ad alta velocità e carico di viaggiatori. Il grave inconveniente è avvenuto a Milano la mattina del 14 luglio scorso e di cui solo oggi sono trapelate notizie più precise. Poco prima della partenza del treno Eurostar 9427, Milano Roma delle 7,00 durante lo spostamento tra l’officina della Martesana e la stazione Centrale l’ETR 500 si è spezzato in due tronconi tra le carrozze 11 e 12 di seconda classe. Con tutta probabilità la causa sarebbe da attribuire ad usura o inadeguatezza manutentiva dei materiali del gancio. Fortunatamente il fatto è avvenuto a bassa velocità, con il treno vuoto con la sola conseguenza di ritardi e soppressioni di corse per Roma; questo però non deve sminuirne la gravità, poiché dopo solo pochi minuti lo stesso treno sarebbe stato in marcia pieno di viaggiatori. Le due parti di treno, locomotiva e carrozza 11 da una parte e seconda locomotiva e le rimanenti 11 carrozze dall’altra, si sarebbero comunque fermate autonomamente ma con conseguenze potenzialmente tragiche per i viaggiatori presenti sulle due carrozze interessate. Questo nuovo episodio, in apparenza inspiegabile, ci preoccupa moltissimo perché si aggiunge ad una lunga serie di guasti altrettanto gravi che riguardano la stessa famiglia di treni e denota pesanti lacune nella manutenzione e nei controlli con evidenti responsabilità nella catena di comando delle FS. Il 5 aprile scorso nei pressi di Roma, uno di questi convogli, il 9437, Milano-Roma delle ore 12, a 250 Km/h, perse il tetto rischiando l’impatto con i treni provenienti in senso opposto ed il loro deragliamento. Il 28 maggio scorso, ancora nei pressi di Roma, si spalancò una porta in corsa al 9304, t-biz Roma Milano delle 18 e 02, mentre viaggiava a 220 Km/h, senza che le apparecchiature lo segnalassero in cabina al macchinista.
...I DELEGATI ALLA SICUREZZA: BASTA DARE COLPE A MACCHINISTI!
(ANSA) - ROMA, 18 LUG - "Non accettiamo più una visione degli incidenti per cui è sempre l'errore umano dell'ultimo
operatore a causarli": Dante De Angelis, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza dei macchinisti dell'Assemblea dei ferrovieri, replica così alle spiegazioni date dalle Ferrovie dello Stato circa l'Eurostar che si è "spezzato" in due tronconi mentre, vuoto, era diretto alla stazione di Milano Centrale. "Non possiamo tollerare che si accusi il macchinista, poiché il treno - dice - è ad azionamento elettronico e non possono esserci errori di manovra. Con ogni probabilità si è trattato di un difetto strutturale o di invecchiamento o indebolimento del gancio: l'automazione elettronica di cui sono dotati gli Etr non consente al macchinista di sbagliare. E se e errore umano c'é stato, è di chi ha sbagliato a progettare o a programmare e controllare la manutenzione. A questo punto chiederemo all'autorità giudiziaria di accertare quale sia la verità. Siamo costretti a denunciare questi episodi dal silenzio dei funzionari aziendali con i quali abbiamo tentato un approccio costruttivo per difendere la nostra sicurezza e quella dei viaggiatori". De Angelis ha anche detto che l'Etr 500 che ha "perso" alcuni vagoni è "il numero uno, cioé il primo costruito, che è stato restaurato negli arredi, verniciatura e software, ma ristrutturato soprattutto nell'aspetto estetico e modificato per l'alta velocità".(ANSA).

16 febbraio '08

Roma, 15 feb. - Un'avaria al motore ha bloccato questa mattina il pendolino Roma-Milano, Etr 485/041 (treno 9302), sulla direttissima tra Orte ed Orvieto.
La notizia, riportata dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, e' stata confermata dalle Ferrovie dello Stato, secondo cui il guasto non ha comportato problemi di sicurezza. Per i Rls, il blocco di un asse, mentre il treno procedeva alla velocita' di 220 Km orari, ha causato un principio d'incendio; i macchinisti sono riusciti a fermare il treno fuori dalla galleria. I Rls, che nei giorni scorsi avevano denunciato il preoccupante fenomeno degli incidenti sui pendolini, hanno invitato i macchinisti a ridurre cautelativamente la velocita' dei treni. "A seguito delle nostre iniziative e delle misure adottate dai macchinisti - si legge in una nota - l'azienda ci aveva convocato, dando assicurazioni sull'individuazione delle cause e sui rimedi adottati. Oggi denunciamo l'inaffidabilita' dei dirigenti ferroviari e le vane assicurazioni dell'azienda ed invochiamo nuovamente l'intervento dell'autorita' giudiziaria per evitare altri incidenti. Intanto ci faremo promotori di nuove iniziative a tutela di chi viaggia e lavora". (AGI)

6 febbraio '08

INCIDENTI PENDOLINI:
RLS ANNUNCIANO IL RITORNO ALLA NORMALITA’.
Dopo i cinque incidenti che avevano messo in allarme tutti i ferrovieri e ci avevano costretti ad indicare una riduzione di velocità su tutti i treni della flotta ETR 460 - 470 e 480, da oggi a seguito delle informazioni ricevute dai vertici aziendali, abbiamo informato tutti del ritorno alla normalità”. E’ quanto annunciano i delegati RLS dei ferrovieri che nei giorni scorsi avevano precauzionalmente invitato i macchinisti a rallentare la marcia a 160 Km/h dopo che per ben cinque volte sulla linea direttissima Roma Firenze erano avvenuti gravi guasti con distacco di parti meccaniche in velocità e principi di incendi...
...Scarica e diffondi il documento completo...

4 febbraio '08

9 gennaio '08

Da ancora IN MARCIA! una grave notizia.
Vogliamo conoscere tutti i dettagli della vicenda.
Invitiamo tutti i RLS a chiedere ai propri datori di lavoro notizia ufficiali sullo stato dei pendolini 460 e 480.
Il ripetersi di questi incidenti non può più esser considerato "casuale".
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FERROVIE: SFIORATO DISASTRO, PENDOLINO PERDE PEZZI, PANICO MA TUTTI ILLESI
Roma, 9 gennaio 2008 – “L’incidente avvenuto la sera del 7 gennaio al treno 9312 Roma-Bolzano, ci preoccupa molto poiché analogo ad altri gravi guasti avvenuti in passato con la stessa famiglia di pendolini 460/480”. E’ quanto annunciano in una nota i ferrovieri della rivista “ancora in marcia!”, storica testata autogestita dai macchinisti italiani, in merito all’incidente avvenuto sulla direttissima Roma Firenze. “Alcune carrozze, mentre il treno viaggiava a circa 220 Km/h nei pressi di Orvieto – proseguono i macchinisti - sono state danneggiate in modo grave probabilmente per il distacco di parti meccaniche. Questo tipo di guasto è potenzialmente disastroso - specificano i macchinisti – perché un ostacolo metallico alle alte velocità potrebbe causare la fuoriuscita dal binario con conseguenze facilmente immaginabili. Il treno è rimasto bloccato e il traffico paralizzato, è stato quindi necessario il trasbordo dei viaggiatori. Solo tanta paura ma, fortunatamente, nessuna conseguenza per i viaggiatori ed il personale. Chiediamo alle FS massima cautela e tutti gli sforzi per l’individuazione delle cause di questi guasti fotocopia, tenuto conto della potenziale gravità delle conseguenze. Non possiamo confidare sempre nella fortuna ma dobbiamo mettere in campo tutte le capacità tecniche ed organizzative di cui le ferrovie italiane sono capaci.” L'ultima volta era accaduto il 20 novembre scorso quando il treno “gemello” 9313, Bolzano–Roma, sempre un pendolino 460, atteso a Roma Termini alle 22,20, era rimasto bloccato per 4 ore nella galleria tra Orvieto e Civitella D'Agliano, sulla linea Direttissima Roma Firenze sempre per un grave guasto meccanico. I circa 240 passeggeri vennero fatti salire su un altro treno appositamente partito da Roma dove giungevano con circa cinque ore di ritardo. “Il materiale ferroviario coinvolto (ETR 460 e 480) – concludono i redattori della rivista - fa parte della medesima "famiglia" che comprende anche il ben noto pendolino coinvolto nel tragico incidente di Piacenza del 12 gennaio 1997, costato 8 morti ed almeno 29 feriti. Si ripropone, pertanto, anche l'inquietante interrogativo sulle reali cause che generaroono quel tragico evento”.
La redazione
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Scarica, utiliizza e diffondi la lettera che alcuni RLS hanno inviato ai vertici FS.
Scarica la lettera inviata dalle oo.ss.

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